Ecco il nuovo progetto solidale redatto da Amici di Decani e Love: UNA CASA PER IVANA. Fatti un regalo, contribuisci alla vita. <a href="http://www.amicididecani.it/progetti/una-casa-ivana">Leggi l&rsquo;intero progetto e scopri come aderire.</a>

una casa per ivana

Orahovac &egrave; un villaggio di Kosovo con una piccola presenza serba, poche centinaia di persone, che ci ostiniamo a chiamare enclave, per non usare il termine corretto, che pi&ugrave; precisamente sarebbe &ldquo;riserva&rdquo; o tragicamente pi&ugrave; efficace: &ldquo;lager&rdquo;. 
	Perch&eacute; questo sono le case serbe di Orahovac, delle oscene baracche da campo di prigionia, circondate dal filo spinato, assediate da una comunit&agrave; albanese, sempre pi&ugrave; arrogante, che discrimina, in Europa, delle persone per la propria appartenenza etnica.
L&rsquo;ultimo segno di questa barbarie si &egrave; concretizzato proprio mentre una parte del mondo brindava alle festivit&agrave; natalizie. 
	Srecko e Lazarka Simic, rispettivamente 74 e 73 anni, si erano recati da Orahovac in Serbia centrale per effettuare dei controlli medici. 
	Al rientro a casa la tragedia.
Hanno trovato la loro abitazione saccheggiata, tutti gli elettrodomestici rubati e i muri interni sfregiati con delle scritte inneggianti l&rsquo;UCK, il famigerato esercito di liberazione kosovaro di matrice albanese.
&ldquo;Credimi &ndash; racconta Lazarka &ndash; non &egrave; per quello che ci hanno portato via, che comunque era tutto quello che avevamo, ma la sensazione di violenza appena sono entrata in casa&hellip; penso che non riuscir&ograve; mai a superarla. Devo ringraziare i miei vicini di casa, che di notte ci permettono di ripararci nella loro abitazione, perch&eacute; chi riuscirebbe pi&ugrave; a dormire nella nostra? Hanno profanato anche le icone della mia famiglia, che ragione c&rsquo;era?&rdquo;
Ecco come nel 2012 ci si appresta a festeggiare il Natale ad Orahovac, uno dei campi di concentramento d&rsquo;Europa

Natale a Orahovac

Il 30 dicembre abbiamo avuto il piacere di incontrare la delegazione di volontari di Solidarit&egrave; Kosovo, guidati dal nostro caro amico e socio onorario Arno Gujon, al Monastero di Visoki Decani.
Visibilmente stanco, ma come sempre felice e motivato, Arno ci ha raccontato di questo ennesimo viaggio organizzato dagli amici di Solidarit&egrave; Kosovo, una grande associazione umanitaria francese <a href="http://www.solidarite-kosovo.org/">(clicca qui per visitare il loro sito)</a> attiva sin dal 2004 nei programmi di sostegno delle minoranze serbe in Kosovo e Metohija.
Partiti il 26 dicembre da Grenoble, una dozzina di volontari e quattro mezzi, hanno attraversato l&rsquo;Europa per essere ancora una volta presenti all&rsquo;appuntamento di Natale con i ragazzi delle enclavi.
All&rsquo;interno dei loro furgoni, colmi di doni, ci sono giocattoli, vestiti, materiale didattico e sportivo. 
	&ldquo;Siamo ancora una volta qui &ndash; ci ha detto Arno &ndash; per testimoniare il nostro legame con il popolo serbo di Kosovo, per non permettere a nessuno di abbandonare la speranza in un futuro migliore di questo presente. Abbiamo visitato Prekovce, Gracanica, Gnijlane e gran parte&nbsp;delle enclavi di Kosovo, per portare una testimonianza di amicizia e affetto&rdquo;
Solidarit&egrave; Kosovo &egrave; un&rsquo;associazione sorella, con la quale collaboriamo sino dalla nostra fondazione, un&rsquo;amicizia testimoniata dal conferimento del titolo di socio onorario proprio ad Arno Gujon. 
	&ldquo;Quando si tratta di aiutare le minoranze di Kosovo e Metohija &ndash; continuano i volontari di SK &ndash; sappiamo di poter contare sulla lavoro e la totale disponibilit&agrave; di Amici di Decani e siamo certi che questo sia un sentimento reciproco&rdquo;
Il saluto con i nostri amici &egrave; stato il tipico e francese au revoir. 
	Au revoir di nuovo in Kosovo o a Belgrado, Parigi, Roma, ovunque in Europa batta un cuore solidale, noi ci incontreremo.
Giornate come questa, ripagano da mille delusioni e confermano che la strada intrapresa &egrave; quella giusta

Bonjour Solidaritè

Sembra incredibile ma &egrave; vero. Il progetto AIUTIAMO KRISTINA ha avuto il proprio degno epilogo in una diagnosi bellissima: GUARIGIONE! 
	Tutto era iniziato un anno fa e la storia integrale la potete leggere <a href="http://www.amicididecani.it/progetti/aiutiamo-kristina">cliccando qui</a>.
Kristina, era malata di leucemia, alla terza recidiva. L&rsquo;unica speranza che potesse tenerla aggrappata alla vita era un trapianto di midollo osseo. 
	Abbiamo partecipato a questa gara di solidariet&agrave; che ha portato Kristina e la sua famiglia a spendere un anno intero a Roma e ad affrontare il trapianto presso l&rsquo;Ospedale Bambino Ges&ugrave;, affidandosi alle mani esperte del Prof. Franco Locatelli e della sua equipe.
 
	Kristina, Kiki per gli amici, &egrave; guarita. Sconfiggendo la leucemia &egrave; tornata a vivere a Leposavic, in Kosovo.
 
	Qui l&rsquo;abbiamo incontrata per la propria Slava, San Nicola, sorridente e felice, con una folta chioma e lo smalto alle unghia, molto diversa dalla bambina sofferente che incontrammo lo scorso anno a Belgrado. 
	Erano sereni anche i genitori Zoran e Stanka ed i fratelli Stanko (donatore del midollo) e Bogdan, il pi&ugrave; piccolo ma il pi&ugrave; italiano di tutti.
 
	Aiutiamo Kristina, &egrave; stato un progetto realmente impegnativo per la nostra associazione, sia dal lato economico che logistico, ma quello che questa famiglia &egrave; riuscita a darci in termini di affetto, amicizia e amore non ha paragone.
 
	In ultimo desideriamo ringraziare il prof. Locatelli, lo staff di <a href="http://www.fondazioneronald.it/what_case_ronald_Bellosguardo.asp">Casa Ronald Bellosguardo</a>, dove Kiki ha trascorso il proprio soggiorno romano e tutti quegli amici, e sono stati tanti, che hanno condiviso con affetto e simpatia quest&rsquo;esperienza.
Mai la parola fine, fu pi&ugrave; felice di questa.

Progetto concluso

Il sodalizio artistico tra il Monastero di Decani e la poetica di Giovanni Cocco &egrave; un dato di fatto, un lavoro di anni, pieno di rispetto amore e poesia. 
	Giovanni, oltre ad essere un socio fondatore della nostra associazione &egrave; un fotografo internazionalmente affermato. Nato a Sulmona nel 1973 e orgoglioso della sua abruzzesitudine, e della sua formazione da autodidatta. Dopo anni di ricerche antropologiche in Abruzzo, nel 2004 inizia a dedicarsi alla fotografia di reportage, all&rsquo;indagine sociale ed ambientale. Nel 2006 realizza un reportage nei Balcani, in occasione dei dieci anni dalla fine del conflitto. Il lavoro viene esposto al Festival Internazionale di Fotografia L&rsquo;oeil en Seyne a Toulon in Francia. Nel 2007 espone Musulmani d&rsquo;Italia, uno studio sulla comunit&agrave; musulmana in Italia a Fotografia. Festival Internazionale di Roma. Nello stesso anno inizia il progetto Radici, con il quale vince, nel 2008 il primo premio all&rsquo;International Winephoto Contest. Collabora con le maggiori riviste italiani quali L&rsquo;Espresso, il 24, D. La repubblica delle donne e Vanity Fair. Nel 2009 la rivista americana Burn Magazine ospita il lavoro Sick Girl. &Egrave; un fotografo indipendente. 
	Il lavoro sull&rsquo;Ortodossia e sul Monastero di Decani, lo impegna da anni in un rapporto fecondo di sincera stima e amicizia con l&rsquo;intera comunit&agrave; monastica. 
	Oggi il famosissimo Blog della CNN, consultato da milioni di utenti, celebra il lavoro di Giovanni, proponendolo nella propria home page. 
	Complimenti a Giovanni e buona visita a noi tutti: http://cnnphotos.blogs.cnn.com/2012/12/15/an-orthodox-monks-life-in-kosovo/

Cocco&Decani su CNN

Un grande successo di pubblico e partecipazione ha accompagnato il nostro classico appuntamento di Dicembre. Quest&rsquo;anno a Pordenone, si erano dati appuntamento Padre Sava, il Prof. Massimo Cacciari e il Dott. Andrea Marcigliano per dialogare attorno al tema: Kosovo e Metohija, alla ricerca delle radici identitatrie europee. 
	Purtroppo l&rsquo;inclemenza metereologica di Kosovo e Metohija e la compagnia aerea BelleAir che ha anticipato di quattro ore la partenza, hanno impedito la partecipazione di Padre Sava all&rsquo;evento, bloccato dalla troppa neve al Monastero di Decani. 
	In compenso &egrave; riuscito a confermare l&rsquo;appuntamento, Padre Andrej, pro-rettore del Seminario di Prizren e forse, il pi&ugrave; italofono tra i monaci serbo ortodossi. 
	Nella splendida cornice della Sala Consiliare della Provincia di Pordenone, gremita da un centinaio di partecipanti, ha inaugurato i lavori, il&nbsp; Presidente del Consiglio Provinciale, Dott. Mario Zambon, portando il saluto istituzionale della Provincia di Pordenone.
Il prof. Cacciari ha introdotto la propria riflessione sul tema identitario, partendo da un&rsquo;analisi storica degli eventi, sottolineando l&rsquo;importanza artistica del sito di Decani e la funzione unica di ponte tra la cultura occidentale e orientale. Il filosofo, ha poi proseguito, rammentando la necessit&agrave; di recuperare l&rsquo;eredit&agrave; delle tre Roma, Roma, Istanbul e Mosca, quale collante per la compiuta identit&agrave; europea.
 
	Andrea Marcigliano ha illustrato il quadro geopolitico dell&rsquo;area, rimarcando la necessit&agrave; di individuare una soluzione costruttiva al problema Kosovo che tuteli le minoranze e consenta lo sviluppo della regione. La pacificazione dei Balcani &egrave; un&rsquo;esigenza europea e occidentale ed &egrave; nell&rsquo;interesse di tutti che non consista semplicemente in uno slogan, ma diventi l&rsquo;obiettivo condiviso e strategico delle forze che operano nel teatro.
Padre Andrej, ringraziando gli amici di Love e la nostra associazione, ha tenuto a precisare che sono queste iniziative, che tengono vivo l&rsquo;interesse per il Kosovo e non consentono l&rsquo;oblio. Ha puntato la propria speranza su nuovi processi educativi da proporre alla comunit&agrave; albanese, per costruire un nuovo modello di conoscenza e tolleranza reciproca.
Le riflessioni dei relatori sono state accompagnate dalle suggestive immagini della regione e da svariate domande dal pubblico, di persone sinceramente interessante al tema. 
	La serata si &egrave; felicemente conclusa presso il ristorante PNbox, con una cena solidale in favore della famiglia Maximovic, una famiglia serba di Gnijlane che versa in uno stato di sofferenza e necessit&agrave;. 
	Il fantastico lavoro degli amici di Love, instancabili sul territorio, ha consentito la partecipazione di 106 persone all&rsquo;evento.
 
	&ldquo;Non lo nascondo &ndash; confida Fabio Franceschini, presidente di Love &ndash; siamo soddisfatti per quello che abbiamo fatto, ma fortemente motivati per il tanto che c&rsquo;&egrave; ancora da fare&rdquo;. 
	&ldquo;Il vero modo di essere vicini al Kosovo, al di l&agrave; della retorica, &egrave; sostenere il lavoro delle nostre associazioni &ndash; ha precisato Cacciari &ndash; attraverso l&rsquo;impegno, l&rsquo;incoraggiamento, con il sostegno economico, in modo che si possa concretamente operare in favore delle comunit&agrave; bisognose&rdquo;.
 
	&ldquo;Sono grato all&rsquo;Italia &ndash; ci ha detto Padre Andrej &ndash; al suo esercito che difende il nostro Monastero, ai tanti amici che abbiamo conosciuto in questi anni, a queste organizzazioni che supportano la nostra testimonianza in Kosovo e Metohija&rdquo;. 
	La serata si &egrave; degnamente conclusa con un ricco men&ugrave; serbo e la promessa di ritrovarsi, ancora una volta il prossimo anno.

Una serata di successo

Sabato 15 dicembre, alle ore 18.00 presso la Sala Consiliare della Provincia di Pordenone, si svolger&aacute; un interessante incontro tra Padre Sava Janjic, Abate del Monastero di Decani, il Prof. Massimo Cacciari e il Dott. Andrea Marcigliano, sul tema &quot;Kosovo e Metochia, alla ricerca delle radici identitarie europee&quot;. 
	La traccia dell&rsquo;incontro, particolarmente suggestiva, intende esplorare i percorsi identitari di una Europa che sempre meno rappresenta popoli ed identit&aacute;, appiantendosi verso un modello consumistico, autoreferenziale, incapace ed impotente nel garantire speranze ai giovani e condizioni di civile esistenza ai pi&uacute; deboli. 
	Nella crisi dell&rsquo;identit&aacute; europea, scoprire nuovamente comuni eredit&aacute; spirituali ed artistiche sembra essere l&rsquo;unica strada percorribile verso un reale rinnovamento.
L&rsquo;appuntamento avr&aacute; il proprio epilogo presso il ristorante PNBOX (via Vittorio Veneto 23 &ndash; Pordenone) dove si svolger&aacute; una cena solidale in favore delle minoranze serbe di Kosovo e Metohija, alla quale parteciperanno i relatori e sar&aacute; possibile acquistare prodotti tipici ed artigianali provenienti dalle enclavi.
Per eventuali prenotazioni, Vi invitiamo, entro il 10 dicembre, a confermare la Vs. presenza ai numeri 3490651148 &ndash; 3312148590 - 3472656235&nbsp;&nbsp;

Incontro a Pordenone

Il progetto Benvenuto Jovan, inaugura in questa settimana la propria &quot;terza fase&quot;. Sin dall&#39;inizio, l&#39;intero progetto &eacute; stato previsto per fasi successive: 
	Prima fase 
	Sviluppare un programma di aiuto che ha permesso alla famiglia Stankovic dell&rsquo;enclave serba di Orahovac di portare a termine la gravidanza della nostra cara Jovanka ed aver tra noi Jovan, istituendo un assegno mensile di sostegno di 120 euro. 
	Seconda fase 
	Effettuare un check up in Italia attraverso indagini diagnostiche preventive per tutta la famiglia, grazie alla generosita&rsquo; di tantissimi amici e all&rsquo;impagabile ospitalit&aacute; dei nostri soci fondatori, Fortunato Liegi e Giuseppe Orsitto. 
	Adesso siamo giunti alla terza fase. 
	Dopo aver espletato tutti gli accertamenti clinici che hanno confermato il sospetto di celiachia, per Jovanka, Marija e Jovan, la nostra Jovanka si &eacute; sottoposta ad una dieta normale, cio&eacute; si &eacute; alimentata con cibi che contengono glutine. 
	Ci&oacute; si &eacute; reso necessario per disporre una gastroscopia con prelievo endoscopico e relativa analisi istologica, per diagnosticare con certezza la malattia a mamma Jovanka e provare una terapia genetica sperimentale per i bambini. 
	Jovanka purtroppo, non ha reagito bene a questo tipo di dieta e nonostante sia stata assistita sanitariamente e supportata con farmaci ed integratori, negli ultimi 3 mesi &eacute; dimagrita di 14 kg. perdendo moltissimo sangue attraverso emorragie e diarree continue.
Lo stato di salute della nostra amica, ci ha messo realmente in agitazione e abbiamo cercato svariate soluzioni, per provvedere ad un controllo approfondito che possa aiutare sia la diagnosi che la terapia. 
	Desideriamo quindi ringraziare gli amici dell&rsquo;associazione Love che si sono adoperati per fornire una base logistica e tra tutti, Giorgio De Rocchis, che si &eacute; speso senza esitazione, ringraziare la Professoressa Maria Antonietta Pistoia, ordinaria dell&rsquo;Universit&aacute; dell&rsquo;Aquila che aveva reso disponibile a titolo gratuito la propria struttura.
Purtroppo le condizioni di Jovanka sono critiche, per cui non &eacute; consigliabile ipotizzare lunghi spostamenti ed abbiamo necessit&aacute; di intervenire celermente; per questa ragione abbiamo preferito scegliere una struttura, seppur onerosa, che consenta la minima fatica logistica.
Luned&iacute; 19 novembre, la nostra Jovanka eseguir&aacute; tutti gli accertamenti diagnostici necessari alla sua condizione, presso il<a href="www.grupposandonato.it/"> Policlinico San Donato</a> di San Donato Milanese e di seguito sar&aacute; individuato un percorso terapeutico, che possa essere di beneficio a lei e all&rsquo;intera famiglia.
In questi giorni vi terremo aggiornati sulle condizioni di Jovanka e gli ulteriori sviluppi.
Concludiamo ringraziando tutti i donatori che con la loro generostita&#39; rendono possibile il nostro impegno, in particolare, due amici, che nel momento del bisogno, ci troviamo sempre accanto: la fantastica famiglia Finzi di Novara (Luca, Barbara, Alvise e Nadine) e Mladen Draganic di Varese 
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