Riprendiamo il comunicato ufficiale della fratellanza di Dečani che desidera chiarire in maniera inequivocabile la propria posizione.
Negli ultimi 24 anni, il Monastero di Visoki Dečani è stato sotto la protezione della KFOR, garantita principalmente dai militari italiani. Vogliamo esprimere la nostra sincera gratitudine per tale protezione. Senza i soldati della KFOR, la vita normale sarebbe risultata per noi insostenibile, in seguito ai quattro attacchi estremistici post-bellici e alle difficili circostanze che abbiamo affrontato dopo il conflitto armato in Kosovo nel 1999. Per i significativi contributi alla protezione dei siti cristiano-ortodossi in Kosovo, nel 2005 le Forze Armate italiane sono state onorate con il più alto riconoscimento della Chiesa Serbo-Ortodossa: la Medaglia di San Sava.
Auspichiamo che i deprecabili incidenti, scoppiati durante le recenti proteste nel Nord del Kosovo, non dovrebbero intaccare le solide relazioni storiche tra il popolo serbo e quello italiano.
Le proteste di ieri hanno provocato feriti tra soldati italiani e cittadini serbi. È fondamentale comprendere che queste proteste non erano dirette contro la KFOR, ma contro l'occupazione forzata delle municipalità serbe del Nord, da parte della polizia kosovara pesantemente armata. L’Esercito italiano ha dato notevoli contributi agli sforzi di mantenimento della pace in Kosovo. Ha tutelato il popolo serbo e altre popolazioni vulnerabili in Kosovo, facilitato il ritorno di molti sfollati e preservato i cruciali monasteri serbo-ortodossi.
Condanniamo fermamente tutte le forme di violenza e invochiamo la pace e il dialogo. Le nostre preghiere vanno a tutti coloro che sono rimasti feriti, auspicando una pronta guarigione. Siamo impegnati a lavorare con la KFOR e con tutte le persone di buona volontà per proteggere la nostra gente in questa situazione altamente instabile.
La Fraternità del Monastero di Dečani
30 Maggio 2023