Ognjen è un ragazzo esuberante di Kosovo e Metohija, 12 anni, vive a Leposavić nel nord della regione, frequenta l’ottava classe, ha due sorelle più piccole, la mamma insegnante ed il papà ingegnere minerario.
Due anni fa, colto dall’eccitazione per i festeggiamenti del suo decimo compleanno, decide di far esplodere un petardo ma qualcosa va storto, il petardo deflagra sulla mano destra di Ogi disintegrandogli due dita.
Quella che doveva essere una festa si trasforma in un incubo, la corsa al pronto soccorso di Mitrovica nord, il trasferimento a Belgrado l’indomani, un verdetto che non lascia speranze: amputazione.
Al posto di un regalo, il giovane Ognjen si ritrova ad affrontare una difficoltà che lo limita pesantemente. Le dita amputate sono l’indice e il medio della mano destra, i problemi riguardano la vita quotidiana, dalla capacità di servirsi autonomamente di coltello e forchetta alla scrittura e conseguente calligrafia.
Durante una delle missioni di Docs for KiM, la famiglia Janicijević sottopone ai medici le problematicità fisiche e psicologiche di Ognjen e dopo la valutazione di intervento, il responsabile degli interventi, il dott. Dario Dilillo, individua un adeguato percorso terapeutico affinchè il giovane Ogi possa essere il trentaduesimo beneficiario di un progetto sanitario in Italia.
In collaborazione con gli Spedali civili di Brescia, è stato allertato il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, struttura articolata nella quale vengono applicate le più aggiornate conoscenze nel campo dell'ortopedia tecnica polo di eccellenza in materia, con il quale abbiamo sottoscritto un impegno pluriennale che porterà Ognjen ad avvalersi di modernissime protesi, in modo da poter superare l’handicap dell’amputazione e coltivare un sogno, riprendere a suonare la fisarmonica.
Nelle foto Ognjen con mamma Svetlana, da Belgrado all’Italia.