Ci sono delle storie che possono avere origine in molte parti del mondo mentre per alcune sei certo della loro collocazione. Questa &egrave; una storia tipicamente italiana. Un mese addietro, ha visitato l&rsquo;enclave di Velika Hoča, il Maresciallo Mario Alecci, che svolge il ruolo di &ldquo;Ufficiale di collegamento&rdquo; (L.N.O.)&nbsp; presso il Monastero di Dečani. Nel villaggio, Mario ha avuto modo di constatare le condizioni in cui si trovano costrette a vivere le famiglie pi&ugrave; povere, gli anziani e quei luoghi di aggregazione che cercano di offrire ai ragazzi dell&rsquo;enclave, un&rsquo;alternativa alla strada.
La commozione di Mario era palese, cos&igrave; come il desiderio di rendersi utile. Qui &egrave; scattata l&rsquo;italianit&agrave;. Non appena giunto in base, si &egrave; immediatamente confrontato con il Comandante del MNBG-W, il Col. Giovanni Giagheddu che ha patrocinato l&rsquo;iniziativa. 
	Nella base di Villaggio Italia, i nostri militari hanno organizzato un party solidale per promuovere l&rsquo;acquisto di legna per l&rsquo;inverno. Alla festa hanno partecipato tutti i componenti del battaglione, Austriaci, Moldavi e Sloveni. E&rsquo; stata una gara di solidariet&agrave; e efficienza. 
	Raccolto il contributo, il Comandante Giagheddu ha coordinato il trasporto del legname dalle montagne di Bresovica all&rsquo;enclave di Velika Hoča, utilizzando mezzi e uomini per un giorno intero. Poi siccome la storia &egrave; proprio italiana, il Comandante Giagheddu, con il supporto della Caritas di Catania, ha organizzato un banco di distribuzione di giocattoli e abbigliamento per i pi&ugrave; piccoli. 
	Qualcuno potrebbe pensare che &egrave; una semplice attivit&agrave; umanitaria e si sbaglierebbe. Quello che lega i militari italiani al Kosovo e Metohija &egrave; una storia antica che dura da settant&rsquo;anni, fatta di reciproco rispetto e amicizia. 
	Le foto della giornata, iniziata all&rsquo;alba e terminata nella tarda serata, rendono appena il clima di gioia e solidariet&agrave; che si &egrave; respirato. 
	Grazie in serbo si dice Hvala.

Una storia italiana

Anche quest&rsquo;anno la nostra associazione di da l&rsquo;opportunit&agrave; di pianificare i tuoi regali natalizi compiendo un&rsquo;opera buona e solidale.
Potrai scegliere i tuoi doni, tra le proposte della Vinica di Sveti Stefan di Velika Hoča, l&rsquo;enclave serba di Kosovo, nella quale da anni lavorano i nostri volontari. 
	Quest&rsquo;anno, in Vinica, si sono realizzati dei fantastici prodotti della gastronomia serba: Ajvar, Miele, Marmellata e l&rsquo;immancabile Rakija. 
	L&rsquo;Ajvar &egrave; la tipica pietanza balcanica a base di peperoni, una crema gustosa in grado di arricchire qualsiasi piatto. Nato dai peperoni di Velika Hoca e dall&rsquo;attento lavoro di Tina, supermamma di Hoča,il nostro ajvar &egrave; veramente eccezionale. 
	Il Miele, nelle due varianti di Acacia e Girasole, &egrave; il frutto di un&rsquo;esperienza acquisita e coltivata presso il Monastero di Dečani e messa a frutto grazie agli alveari delle colline meridionali di Kosovo e Metohija. 
	La Marmellata di Rosa canina, Prugna e More, ci parla da sola dei frutti dei Balcani e della paziente e amorevola cura delle donne nel realizzarla. 
	La Rakija, la tipica grappa dei Balcani, &egrave; stata distillata goccia a goccia, dalla pazienza di Đzej e da una sapienza che da secoli si trasmette di padre in figlio
Al di l&agrave; del valore gastronomico, le nostre offerte sono anche &ldquo;buone&rdquo;, poich&eacute; il ricavato verr&agrave; impiegato nella realizzazione di progetti solidali nell&rsquo;enclave di Velika Hoča.
Tutti i processi, dalla produzione alla conservazione, hanno subito controlli rigorosi, che permettono di certificare il prodotto ai migliori standard di genuinit&agrave; e sicurezza.
Le nostre offerte gastronomiche, sono: 
	Ajvar &hellip;&hellip;... confezione da 1.000gr. &ndash; euro 9,00 
	Miele* &hellip;&hellip;. confezione da 250 gr. &ndash; euro&nbsp;&nbsp; 5,00 
	Miele* &hellip;..&hellip;. confezione da 500 gr. &ndash; euro 7,00 
	Miele* ..&hellip;. confezione da 1.000 gr. &ndash; euro 12,00 
	Marmellata* &hellip;..&hellip;. confezione da 500 gr. &ndash; euro 5,00 
	Rakija &hellip;&hellip;....... bottiglia da 0,70 L &ndash; euro 12,00
* Il miele pu&ograve; essere acquistato sia d&rsquo;Acacia che di Girasole, la marmellata &egrave; di Rosa canina, Prugne e More.
<a href="http://www.amicididecani.it/sites/default/files/documenti/16/11/folder_prodotti_web.pdf">Clicca&nbsp;qui e visiona il volantino dei prodotti&nbsp;disponibili</a>
I prodotti possono essere ordinati via mail all&rsquo;indirizzo amici@amicididecani.it e con l&rsquo;aggiunta delle spese di spedizione vi verranno recapitati direttamente a casa, oppure presso i banchetti dei mercatini natalizi dove saranno presenti nostri volontari, a fine novembre la mappa con le postazioni.
Aiutaci a essere pi&ugrave; buoni, regala solidariet&agrave;, promuovi i progetti di Kosovo e Metohija.

I tesori di Hoča

E&rsquo; stato un bel momento per incontrarsi. Nella tradizione degli storici rapporti di rispetto e amicizia che hanno unito l&rsquo;Arma dei Carabinieri alla comunit&agrave; ortodossa di Kosovo e Metohija, il Comandante del Reggimento MSU di Pristina, Col. Fabio Cagnazzo, ha visitato il Monastero di Gračanica, patrimonio mondiale dell&rsquo;umanit&agrave; dell&rsquo;Unesco. Ad accogliere il Comandante, Padre Andrej, pro rettore del Seminario di Prizren e vero ambasciatore della comunit&agrave; monastica di Dečani con l&rsquo;Italia. 
	E&rsquo; stato un incontro franco, sereno, nella cornice dei lavori di pulizia degli affreschi che adornano l&rsquo;ultima fondazione in stile bizantino di Re Milutin. 
	Il Comandante Cagnazzo ha donato delle vivande da destinare alle Cucine Popolari e Padre Andrej ha ricambiato il dono, invitando il Comandante alla Slava del Monastero di Dečani che si celebrer&agrave; il prossimo 24 novembre.

Carabinieri a Gračanica

Qualche giorno fa, la nota trasmissione &ldquo;Le Iene&rdquo; ha mandato in onda un servizio sul reclutamento ISIS in Kosovo. A tal proposito, si fa fatica ad aggiungere qualcosa sul piano emozionale, la vicenda umana, tragica, di un padre che vede &ldquo;evaporare&rdquo; il proprio figlio &egrave; di per s&eacute; emblematica.
Il contorno al servizio &egrave; abbastanza chiaro, da una parte l&rsquo;apparato statale del Kosovo con le proprie leggi, con l&rsquo;imam Zekeria Qazimi in carcere per le sue attivit&agrave; di reclutamento e propaganda radicale, dall&rsquo;altra una fetta di persone deluse e prive di speranza, sempre pi&ugrave; attratte da una visione estremistica ben veicolata da gruppi settari come l&rsquo;Islamska Omladina (Giovent&ugrave; Islamica) di Kačanik. 
	Da una parte le denunce internazionali, come l&rsquo;articolo di Carlotta Gall, pubblicato dal NY Times (<a href="http://www.nytimes.com/2016/05/22/world/europe/how-the-saudis-turned-kosovo-into-fertile-ground-for-isis.html">clicca qui</a>) suscitando le proteste diplomatiche del ministero degli esteri kosovaro e dall&rsquo;altro le esercitazioni para militari con armi e spade (vicende gi&agrave; note alla Kosovo Police sin dalla retata del 2014 a Urosevac, a pochi chilometri dalla base americana di Bondsteel).
A noi, che lo ribadiamo da anni, fa anche impressione l&rsquo;assenza della pi&ugrave; importante e necessaria puntualizzazione, che in Kosovo opera da 17 anni una missione Nato, impegnata su un teatro operativo grande quanto l&rsquo;Umbria che in tema di intelligence viene puntualmente sorpassata dalla stampa e dal giornalismo d&rsquo;inchiesta, fa impressione che non si sottolinei come la diplomazia intenda far passare per normalizzata un&rsquo;area che sta covando un fuoco devastante sotto le ceneri.
<a href="http://www.iene.mediaset.it/puntate/2016/10/26/pelazza-nel-campo-di-reclutamento-dell%E2%80%99isis_10520.shtml">Clicca qui per vedere la puntata delle Iene del 25 ottobre 2016</a>

I reclutatori

Oggi, 23 ottobre, al termine della Divina Liturgia presso il Monastero di Visoki Dečani, sono stati consegnati i primi 18 sostegni agli studenti di Kosovo e Metohija.
Il progetto solidale della nostra associazione, &ldquo;Appartenere al futuro&rdquo;, finanzia da tre anni gli studi superiori e universitari, di studenti meritevoli, provenienti dalle enclavi. 
	E&rsquo; stata una giornata intensa, innanzitutto per i diciotto ragazzi che giungevano&nbsp;da diversi villaggi&nbsp;di Kosovo, Osojane, Gorazdevac, Klina, Velika Hoča, Orahovac e poi emozionante per chi ha avuto il privilegio di poter condividere il percorso. 
	Padre Isaija, complice un improvviso impegno dell&rsquo;Igumeno Sava a Belgrado, ha fatto gli onori di casa, intrattenendosi con gli studenti: &ldquo;Un mondo vi voleva chiusi nelle enclavi, un altro mondo ha voluto regalarvi un futuro diverso;&nbsp;impegnatevi, studiate, portate a compimento i vostri obiettivi&rdquo;. 
	Appartenere al Futuro sostiene studenti meritevoli e disagiati, finanziando le spese di vitto e alloggio per tutti quei&nbsp;ragazzi costretti a frequentare fuori sede sia la scuola secondaria che l&rsquo;Universit&agrave;.
Sono ancora tanti i nostri giovani in cerca di un aiuto, se sei interessato al progetto, invia una mail a amici@amicididecani.it per scoprire come potersi rendere utili.

AF - i primi 18

Si chiiama &ldquo;Dobro&rdquo;, cio&egrave; Buono, il falco che Padre Isaija tiene ben saldo nel suo guantone, mentre la compagna &ldquo;Dobrila&rdquo;, rimane nella voliera. Sono una coppia di falchi cacciatori, addestrati a tener lontano dalla Chiesa del Monastero, le infestanti colonie di piccioni.
&ldquo;Per secoli nel nostro Monastero &ndash; ci racconta Padre Isaija &ndash; si sono allevati i falchi da caccia, i monaci li allevavano e istruivano per farne dono al Sultano ottomano, che in cambio garantiva alla comunit&agrave; monastica, protezione dai soprusi dei signorotti locali&rdquo;. 
	&ldquo;Sono bestie intelligenti, hanno una vista acuta, riescono a individuare una preda anche a due chilometri di distanza o volando a 50 metri da terra&rdquo;. 
	Anche noi diamo il benvenuto a Dobro e Dobrila e ci auguriamo che facciano al meglio il loro lavoro, preservando la bellezza e integrit&agrave; della Chiesa dell&rsquo;Ascensione di Cristo del Monastero di Dečani. 
	Nelle foto Padre Isaija, il nostro caro amico Dario Dilillo e il falco Dobro

Falchi a Dečani

La Carica Milica (pr. Zariza Miliza, principessa Milica) &egrave; un personaggio importantissimo nella storia della Serbia. Moglie del Principe Lazar Hrebeljanović, che condusse i serbi alla battaglia di Kosovo Polje del 1389, &egrave; stata una figura simbolo della forza e della determinazione delle donne di questo popolo. Regina, consorte di re, madre e reggente del Despota Stefan Lazarevic, riusc&igrave; a mantenere salda l&rsquo;intera nazione serba, in uno dei momenti pi&ugrave; difficili della storia. Nell&rsquo;ultima parte della sua vita prese il velo monastico e il nome di Eugenia, sulla sua tomba, presso il Monastero di&nbsp; Ljubostinija, ancora oggi, accadono prodigi.
Il nome Milica, oltre ad essere comune tra i serbi, per devozione e affetto, rappresenta l&rsquo;augurio pi&ugrave; caro che i genitori possano fare a una bimba appena nata, quello d&rsquo;avere la forza della regina, la fedelt&agrave; della moglie, la saldezza della madre e la bont&agrave; della monaca.
La nostra Carica Milica &egrave; una bambina di otto anni. 
	Nata in Serbia centrale, in seguito alla prematura scomparsa della madre e alle cattive condizioni socio economiche del padre, &egrave; stata affidata alle cure dei nonni presso il villaggio di Velika Hoča in Kosovo. 
	Qui, alcuni anni fa, l&rsquo;abbiamo conosciuta, una bambina dolcissima, incline a fidarsi degli altri e del mondo, con qualche difficolt&agrave; di apprendimento ma generosa nel donarsi, con amicizia e amore. 
	Lo scorso anno, in seguito alle disgraziatissime condizioni familiari, il nonno non ha pi&ugrave; potuto farsi carico della responsabilit&agrave; della bambina, che &egrave; stata affidata, quale orfana disagiata, ai servizi sociali della Repubblica di Serbia.
Sin da subito ci siamo attivati per assicurare il miglior presente e futuro possibile alla piccola Milica. Abbiamo individuato la struttura sanitaria, ci siamo interfacciati con i servizi sociali, abbiamo predisposto un programma di controllo sanitario e sviluppo armonico della bambina. 
	Con un impegno costante e attento, siamo riusciti a organizzare un programma di controllo. Milica &egrave; andata per la prima volta nella sua vita da un oculista, che le ha diagnosticato una ipermetropia di 3&deg; e prima di quel giorno, la bimba non aveva mai indossato degli occhiali; ha fatto un ciclo di cure odontoiatriche che le ha permesso di sconfiggere numerose carie e di apprendere la corretta profilassi igienica. 
	Attraverso volontari e mediatori, Milica &egrave; stata seguita con particolare attenzione e regolare frequenza, sotto il profilo psicologico e pedagogico. Per la prima volta nella sua vita &egrave; andata in una piscina o ha indossato un paio di pattini a rotelle.
Oggi la nostra Milica ha bisogno pi&ugrave; che mai di un sostegno materiale e morale, che coadiuvi il lavoro della famiglia affidataria, cercando di sviluppare al meglio le capacit&agrave; che la piccola dimostra di possedere.
Questo &egrave; l&rsquo;obiettivo primario della nostra associazione, essere punto di riferimento per Milica e per tutte le persone che hanno a cuore il suo sviluppo armonioso. 
	Vorremmo che quest&rsquo;anno scolastico appena iniziato, sia quello in cui Milica impari finalmente a leggere a scrivere, che percorra con saldezza i primi passi verso una vita autonoma, protetta e tutelata da chi sente fra le proprie responsabilit&agrave; quella della crescita di questa bambina di Kosovo e Metohija. 
	Milica ha bisogno di tutto quello che serve ai bambini della sua et&agrave;, vestiti, libri, controlli sanitari, insegnanti di sostegno, cibo adeguato, sport, scarpe, occhiali e sopra ogni altra cosa: amore. 
	Se vuoi contribuire al progetto Carica Milica, effettua la tua donazione all&rsquo;IBAN: IT16 H 05034 44250 000000000220 intestato a Amici di Decani,&nbsp; indicando come causale: Progetto Carica Milica.
Il nostro obiettivo &egrave; quello di raccogliere 5.000,00 (cinquemila/00) euro entro settembre 2017, per consentire il mantenimento e il corretto sviluppo della piccola.

Carica Milica

Il copione purtroppo sembra gi&agrave; scritto e non &egrave; per niente nuovo. Vandali sconosciuti, si introducono furtivamente, nottetempo nella Chiesa di Cristo Salvatore a Pristina, ancora incompleta dal &lsquo;99 e appiccano il fuoco.
E&rsquo; un odio che non si placa. Ancora una volta un luogo di culto viene fatto oggetto di profanazione e siamo nel 2016, diciassette anni dopo i bombardamenti, otto dopo la dichiarazione unilaterale di indipendenza. 
	Il fallimento di una certa politica e di una peggiore diplomazia, che chiacchiera senza fine su una presunta normalizzazione del paese, che passa di volta in volta dal riconoscimento da parte della Uefa o dell&rsquo;Unesco, poich&eacute; non importa quale sia l&rsquo;ente ci&ograve; che importa &egrave; il conseguimento del riconoscimento, &egrave; clamorosamente reale. 
	Il Kosovo &egrave; una realt&agrave; fuori controllo, fuori dagli schemi giuridico finanziari convenzionali, fuori dai criteri di civile convivenza, una realt&agrave; che non riesce a garantire la sicurezza dei luoghi di culto. 
	Nelle foto, la piccola task force monastica, guidata dal Vescovo Teodosije, che ha cercato di prendersi cura della Chiesa di Cristo Salvatore dopo l&#39;ennesima&nbsp;barbara profanazione.

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