una casa per ivana

“Adesso cosa farai?” – chiede premuroso Padre Ilarion. “Io devo solo impegnarmi, terminare i miei studi, diventare un medico, penso solo a questo, questo è il mio obiettivo, per i prossimi sette anni” risponde Ivana, con un sorriso forzato, che nasconde la paura di una giovane donna di fronte alla sfida. La casa di Ivana Maksimovic è quasi terminata, ancora qualche piccolo aggiustamento (le piastre di riscaldamento, la cabina doccia e la pompa dell’acqua) e poi calerà il sipario su quest’avventura che ci ha visto protagonisti nel corso dell’ultimo anno (clicca qui per leggere il progetto integrale). A Gornj Kusce, piccolo villaggio vicino a Gnijlane, si è concretizzato, grazie all’impegno di tanti amici, un piccolo miracolo ed oggi la famiglia Maksimovic può contare su un tetto per affrontare il rigore della stagione.

I Maksimovic abitano la nuova casa, sin da ottobre, quando un crollo della vecchia abitazione, ci costrinse per prudenza a spostare la famiglia, anche se i lavori di completamento della struttura non erano terminati.
La presenza delle persone in casa, ha rallentato le imprese costruttrici, ma alla fine, siamo giunti al momento che tutti attendevamo, la fatidica consegna ufficiale delle chiavi.

Questa storia, iniziammo a raccontarla nel dicembre 2012 a Pordenone, poi a Bologna e in tantissimi incontri lungo l’Italia. Volevamo realizzare un sogno, mettere in piedi una follia, costruire attorno al desiderio di Ivana, quello di avere una doccia tutta per se, una nuova casa; “dove non piova dentro in autunno, non ci nevichi in inverno – raccontavamo nel corso dei nostri incontri - che profumi in primavera e che non crolli, incartapecorita dal caldo in estate”.

Oggi la casa è realtà! Il progetto concluso (clicca qui per accedere al report finale). Mobilio essenziale, elettrodomestici funzionanti, perché la fatica non sia una condanna e un tavolino sfizioso che viene dalla dimora di Maurizio a Milano.

Ivana condivide con la sorella Milijana, una stanzetta che si affaccia sui campi, fissata dall’incredibile sensibilità di Francesco Comello, amico e fotografo friulano, in un’immagine dalla forza descrittiva straordinaria.
Una stanza con poster di cantanti e attori incollati a una parete, con spazzole e trucchi disposti su un tavolino con ordine commovente, accanto a un bagno, ove finalmente si staglia maestosa, una doccia.

Il nostro progetto, oggi, si è felicemente concluso e in questo momento non restano che le belle sensazioni che abbiamo condiviso con tutte le persone incontrate lungo il cammino.
Evaporano le arrabbiature, le incomprensioni e i momenti difficili. Proviamo la pacata soddisfazione d’aver contribuito a fare ciò che si doveva.
Rimane la determinazione d’acciaio della nostra Ivana, nel desiderare una vita migliore e degna. Proprio per questo, forse, il nostro lavoro non può considerarsi concluso.

Amici di Decani e Love ringraziano, per il sostegno profuso in questo progetto, tutti quei donatori che hanno scelto l’anonimato nel contribuire generosamente alla riuscita dell’impresa, Giovanni Cocco e Roberto Natali per essere stati saldi pilastri e motivatori eccezionali, oltre a tutti gli amici che si sono coinvolti con passione: Ada Natali, Alberto Rossini, Alessandra Andreani, Andrea Liorsi e Beatrice Azzoni, Anita Krstic e Alberto Fornero, Antonio Festa, Audrey D’Aguanno, Bernhard Blasi, Camillo Bortolasi, Carlo Umberto Restelli, CNGEI di Verona, Corrado Siragusa con Spartan Powerlifting, Cosimo De Luca, Curzio Mona, Dorina Mauri, Ein Prosit, Elisa Anodal, FBO Banca Mediolanum di Riva del Garda, Fortunato D’Agostino, Francesco Gori, Giorgio Martini, Giuseppe Torre, Gruppo dei Fioi, Libera Associazione Custodi Forestali, Luca Pellegrini, Marilisa D’Apicino, Padre Ambrogio Cassinasco, Paolo e Barbara Cernic, Roberta Di Casimirro, Serena Maggioni, Stefano Benedetti, Stefano Casagrande, Stefano Moras, Tattoo Crew , Tattoo Expo Staff, Valeria Golino.

Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito, intervenendo agli incontri di Pordenone, Bussolengo, Roma e Bologna.