Nessuno puó spiegare meglio di Kristina, come si senta. E’ stanca, debole, ma una nuova linfa le scorre dentro, quella del fratello Stanko. L’intervento di trapianto del midollo osseo eseguito dal Prof. Locatelli é andato tecnicamente benissimo. RIUSCITO! Dopo un lungo ciclo di chemioterapia, finalizzata a bombardare tutte le cellule cancerogene, é stato trapiantato, attraverso lo sterno, il midollo osseo del donatore, che dovrebbe rigenerare quello della nostra Kristina.
La piccola paziente é stata trasferita in una camera sterile, al riparo da qualsiasi contaminazione, dove trascorrerá il periodo necessario a costruire nuovamente tutte le difese immunitarie che adesso, dopo la terapia, risultano azzerate.
Siamo quindi giunti al momento tanto atteso, quello della svolta: riuscirá la nostra eroina a sconfiggere questo mostro? Confidando nella misericordia di Dio, noi ne eravamo certi nel freddo gennaio belgradese, figurarsi poi in questa calda estate romana.
Abbiamo visitato l’ospedale con Padre Petar, non potevamo entrare, l’accesso alle camere sterili ha un protocollo severo, ma volevamo essere vicini a Kristina, desideravamo farle sentire il nostro affetto, farci portavove dell’amore di chi si e’ impegnato per la speranza, di chi ha testimoniato nei fatti la propria solidarietá, di chi non si e’ arreso davanti a niente.
Lezioni importanti, che abbiamo appreso in questi mesi da papá Zoran e mamma Stanka, due esempi di saldezza, amore e devozione, che abbiamo ritrovato nei tanti amici serbi ed italiani che hanno voluto partecipare la loro vicinanza ai ai Milutinović.
A Kristina, abbiamo regalato un orologino, nel biglietto dal serbo improbabile, c’era scritto: “malo vreme”. “Poco tempo”, perche’ ormai siamo giunti all’epilogo ed il nuovo tempo che attende Kristina fuori dall’ospedale é una giornata radiosa, senza nuvole, senza leucemia.
Tra una decina di giorni il responso definitivo, ma in equipe si respira un’aria fiduciosa, ci credono, noi ci abbiamo creduto sempre.