La terribile storia dei graffiti sul portone del Monastero di Dečani, non si esaurisce, in quest’atto di intimidazione terroristica, ma si “arricchisce” di ulteriori particolari che gettano tutte le persone civili, nel più totale sconforto.
Ieri sera, la Kosovo Police è stata informata di una telefonata intercorsa tra un sedicente comandante dell’UCK, l’esercito terroristico albanese, e il responsabile di una televisione locale di Dečani.
Secondo quanto riportato dal dirigente della televisione, la persona al telefono avrebbe comunicato l’intenzione di bruciare il Monastero di Dečani, invitando gli operatori a esser pronti con le telecamere per riprendere lo spettacolo.
La Kosovo police (KP) ha immediatamente allertato le truppe Nato, che sin da ieri notte, hanno moltiplicato i controlli attorno al Monastero.
A questo punto della vicenda, sorgono spontanei alcuni interrogativi di assoluto buonsenso:
Disgustati dal clima che si sta creando attorno a un patrimonio identitario europeo, quale il Monastero di Dečani, chiediamo all’Italia e a tutte le nazioni impegnate nella missione in Kosovo, una rinnovata attenzione nel proteggere il Monastero oltre che nell’isolare e condannare le provocazioni terroristiche; esigendo il massimo rigore da parte degli organi inquirenti, nell’espletamento delle indagini e nell’individuazione dei colpevoli. Sommessamente suggeriamo, agli organi inquirenti che ben sapranno come fare, di svolgere le indagini con una certa fretta, in modo da evitare un’opportuna fuga verso paesi più sicuri, da parte di questo genere di canaglie.
Al Vescovo Teodosije, all’Igumeno Sava e a tutta la fratellanza del Monastero, giunga il nostro più affettuoso abbraccio, nella condivisione di questo pesante momento.