BUSINESS SOLIDALE

Proprio in questi giorni di bilancio, mentre ancora una volta la nostra piccola associazione può sostenere la propria politica: il 100% della raccolta fondi, investita totalmente sui progetti solidali; troviamo spunti di riflessione e contributi che ci aiutano a far chiarezza.

Il primo è un articolo della Stampa (clicca qui per leggere) a firma Sandro Cappelletto che certifica come “ottanta euro su cento donati, sono bruciati in stipendi e corruzione” e continua con dettagliati esempi: “Quattrocentomila euro l’anno era l’affitto pagato a Roma per una villa sull’Appia Antica dal nigeriano Kanayo Nwanze, presidente dell’Ifad, l’agenzia dell’Onu che ha come missione quella di sradicare la povertà”.
Potete poi trovare interessanti spunti sulla cooperazione internazionale, come quello di Don Andrea Cristiani fondatore del movimento Shalom e di Amici di Decani: “Una macchina che se bene indirizzata può creare lavoro e ricchezza e fermare l’esodo di milioni di persone verso un’Europa che fatica ad accoglierle, riflette don Andrea Cristiani, mentre osserva i 100 ragazzi che frequentano il Liceo Politecnico Shalom di Ouagadougou entrare a scuola”.

Spunti che ci fanno pensare all’efficienza di un piccolo progetto come “Le Gioie del Cuore” giunto al terzo ricovero solidale in pochi mesi, di fronte, ad esempio, all’impegno della cooperazione italiana con il reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Pristina. Senza voler giudicare, ci sono abissi, in termini di risposte concrete e di investimenti economici.

Ci sostiene in questa riflessione anche la testimonianza di Filip Milić, un giovane serbo trapiantato da 17 anni in Italia, che incuriositosi su un nostro progetto (Carica Milica) ha voluto verificarlo di persona: “Sono disponibile a fidarmi – ci racconta Filip – ma constatare di persona è tutta un’altra cosa. Ogni giorno leggi sui giornali come si rubino i soldi o come non finiscano mai dove dovrebbero, poter verificare che un progetto è reale, non è solo fuffa per l’articoletto sul giornale, ma incide potentemente sulla vita del beneficiario è una sensazione fortissima”.
(Clicca qui per ascoltare la testimonianza di Filip in italiano e in serbo).

Rimanere fedeli alle proprie radici, alla propria identità è un bene che deve essere tutelato al riparo da qualsiasi tentazione, è il fondamento della nostra libertà e della nostra indipendenza.
Essere solidali, aperti agli altri è sempre un valore, scegliere con chi condividerlo, altrettanto!